Cari ragazzi,
visto il casino sui giornali il ristorante del Senato ha leggermente aumentato i prezzi..
RISULTATO:
I politici al posto di mangiare il filetto che prima veniva "regalato" mangiano una semplice pasta al pomodoro.. oppure se vogliono spendere di più vanno in altre trattorie
BEL RINGRAZIAMENTO FINO A IERI RIEMPIVANO LE SALE ORA PIUTTOSTO CHE PAGARE 30EURO DOVE MANGIAVANO A SBAFO VANNO IN ALTRI POSTI
E PARLIAMO DI GENTE CHE HA STIPENDI SOPRA I 20.000EURO.. che OGGI con i menù sempre bassi ma rivisti piuttosto di spendere 18euro per spaghetti all'astice sceglie di spendere 6euro per la pasta al pomodoro.. VECCHI PIDOCCHIOSI CREPERETE TUTTI PRIMA O POI CON ATROCI SOFFERENZE
Articolo sul giornale
Fino a tre mesi fa, al ristorante del Senato si poteva mangiare un filetto di orata in crosta di patate pagando appena 5,23 euro. Oppure un filetto con salsa al limone ne bastavano 2,76. Ma ora, un po’ per l’ondata di antipolitica che attraversa l’Italia e un po’ per la parsimonia imposta (anche ai senatori) dalla crisi finanziaria, i prezzi sul menu di Palazzo Madama sono triplicati. Il primo risultato? I pasti consumati al ristorante sono crollati del 70%. Come dire, se i prezzi sono uguali a quelli dei ristoranti attorno ai palazzi della politica, senatori, portaborse, giornalisti e addetti ai lavori preferiscono uscire da Palazzo Madama.
MEZZO VUOTO – Il ristorante del Senato, che fino ad agosto, era letteralmente preso d’assalto, ora è mezzo vuoto. E così la società che lo gestisce Gemeaz Cusin ha già chiesto «una soluzione amichevole» per rescindere il contratto, sottoscritto il 12 febbraio 2010. Ma dalla relazione che accompagna la richiesta, emergono dettagli curiosi di quello che capita nei Palazzi della politica (come in molti altri palazzi e mense aziendali, per la verità). Per esempio, vi si legge che i senatori pagavano per un pranzo «il 13% del prezzo effettivo, anche per i pasti di tipo superiore o pregiato, il cui costo ricadeva, quasi per intero, sull’Amministrazione». Ora però che le quote percentuali a carico degli utenti «sono state sensibilmente incrementate» e che i senatori pagano la spigola o il filetto quanto dovrebbero, è normale che alla Gemeaz Cusin i conti non tornino più. Tanto che saranno con ogni probabilità messi in cassa integrazione 20 dipendenti del ristorante…
PIETANZE MENO PREGIATE – Sempre nella relazione della società di gestione del ristorante di Palazzo Madama, si legge che se prima i senatori sceglievano quasi esclusivamente piatti «della tipologia superiore e pregiata», ora prediligono le pietanze più semplici. Evidentemente, per fare un esempio, gli spaghetti all’astice, che ora costano 18 euro, non li vuole più nessuno, mentre quelli al pomodoro (6 euro) sono tornati di moda.
Ciao Fabio