Nella metà dei casi in cui in un incidente è coinvolto un mezzo a due ruote, la responsabilità non è del motociclista, ma di altri o di infrastrutture inadeguate o carenti.
Questa la sintesi.
“Solo nel 38% dei casi l’incidente è imputabile al motociclista, mentre nel 50% dei casi sono altri a provocarlo. Sappiamo che c’è ancora molto da fare in termini di formazione nei confronti di tutti gli utenti della strada. Come lo scorso anno, Confindustria ANCMA investirà nella campagna di sensibilizzazione Occhio alla moto”.
“Sempre secondo il MAIDS, in Italia le infrastrutture inadeguate sono concausa di incidenti nel 25% dei casi, circa il doppio rispetto alla media europea. Nel 2011 la presenza di ostacoli accidentali o fissi sulla strada ha provocato la morte di 96 centauri e il ferimento di altri 2.033. Questi numeri riconfermano la grande importanza che un intervento sulle infrastrutture può avere nella riduzione degli infortuni per i conducenti di motocicli e ciclomotori. Un impegno della sfera pubblica in questa direzione comporterebbe anche un forte contenimento dei costi sociali provocati dagli incidenti stradali (30 miliardi di euro). I produttori di moto si impegnano costantemente, in termini di ricerca e sviluppo, sul tema della sicurezza. Lo dimostrano i continui progressi sul fronte delle tecnologie applicate sui veicoli. A questi si aggiungono i risultati raggiunti dai produttori di caschi e abbigliamento tecnico”.
Ennesima conferma: siamo il terzo mondo.
Non che ci fosse bisogno di ribadirlo peraltro.......
Tanto per: nel mio tragitto casa-lavoro (circa 15km), gli unici tratti con asfalto decente sono quelli della tangenziale est. Il resto è una compilation di buche mal rattoppate.
Alcune in grado di danneggiare le vetture (figuriamoci se ci finisco dentro in moto......)
Sotto una foto del servizio denuncia fatto da YouReporter....

Con la pioggia si riempiono d'acqua e diventano delle "trappole perfette".