Ciao a tutti.
Quest'anno sono riuscito per la prima volta a spararmi una vera e propria vacanza su due ruote. 10 giorni su e giù per la Croazia con passeggero (moglie) e amico.
Avevo avuto un assaggio di questo l'anno scorso, ma il meteo sfavorevole non ha consentito il completamento del viaggio che abbiamo dovuto bruscamente interrompere facendo velocemente rotta verso casa.
Quest'anno invece abbiamo completato l'opera. Partiti all'avventura, nessuna prenotazione. Tanto sano divertimento. Zavorrina diventata una fan totale dell'andare in motocicletta (prima sì le piaceva, ora è scattata la passione... ma sempre come zavorrina...).
Durante questo viaggio ho fatto delle considerazioni, da cui il titolo dell'argomento: esiste una differenza tra colui che è un “motociclista” e colui si potrebbe definire un “mototurista”?
Prima bisognerebbe definire entrambi i termini.
Io ho provato a farlo.
Motociclista: uno che sa veramente andare in moto, che ha un certo “manico” e che si diverte ad andare bello allegro trovando godimento nella velocità e nella prestazione. E ovviamente (e SOPRATTUTTO) ha le qualità per fare questo.
Mototurista: un individuo che non ha velleità sportive (e magari non ha neanche capacità di guida elevate, a differenza del motociclista), che gode dell'andare in motocicletta, nel fare chilometri, trovare nuovi posti e paesaggi, viaggiare.
Beh, in un certo senso, nella mia esperienza un po' da “rookie” della motocicletta (intendo dire a differenza di coloro che hanno sul groppone centinaia di migliaia di chilometri, pista e manico), credo che questa distinzione sia in un certo senso possibile.
Ci sarebbero di conseguenza le zone grige. I motociclisti che sanno anche essere mototuristi all'occorrenza; oppure i motociclisti che sono diventati mototuristi del tutto; pericolosa sarebbe la categoria dei mototuristi che pretendono di improvvisarsi motociclisti.
Detto questo, mi sono ritrovato nettamente a mio agio nella categoria dei mototuristi. Ho avuto modo di fare uscite con persone che “viaggiavano” veramente bene, e non mi sono trovato a mio agio. Ho quindi immediatamente abbandonato tali compagnie per il bene di entrambi (loro evitano di aspettarmi per 5 minuti ad ogni svincolo – io evito di spingermi oltre limiti per me invalicabili, sia ragionevolmente che tecnicamente).
D'altro canto, non nascondo che prima o poi riuscirò ad andare a fare un bel corso di base in pista e vedere cosa succede (pensare che ho il Franciacorta qui a due passi con la scuola Pedersoli...). Questo mi attira moltissimo, soprattutto considerando di poter provare certe azioni ed emozioni in una location predisposta a tali velleità.
Ora direte: “Beh, e quindi che volevi dire?”.
Volevo giusto condividere una mia riflessione con voi e confrontarmi con le vostre idee a riguardo. A me personalmente si sono chiarite un po' di cose (poi magari qualcuno ha già fatto lo stesso percorso e per lui è normale...).
Grazie a tutti.