di Antonius56 il domenica 2 novembre 2008, 18:29
Non e' questione di preti. Non e' questione di peccati (che non credo dal punto di vista cattolico di aver commesso: il problema e' sempre stato solo con me stesso).
Il punto e' prendere coscienza dei propri limiti e dei propri errori. Farne tesoro e cercare poi di migliorarsi nel tempo.
Il problema e' pero' anche sociale.
Che preparazione si da alle persone per poter affrontare una emergenza di quel tipo? Non una parola a scuola (almeno ai miei tempi), non un accenno all'esame di guida: spero che oggi si dia almeno un'infarinatura di pronto soccorso, ai miei tempi no. In quel momento, affianco alla mancanza di coraggio e naturalmente di esperienza, c'era anche una grande impreparazione: ti trovi davanti ad una situazione gravissima e non sai cosa fare. Certo, correre ad avvisare il casellante era forse la cosa piu' ragionevole da fare (ricordate che all'epoca non c'erano i cellulari) quindi fermarsi per una improbabile assistenza forse non era neanche la migliore idea. Ma e' il dopo che mi contesto: la rimozione dell'accaduto ed il fatto di non essere ritornato sul posto. Posso assicurarvi che oggi qualcosa dentro mi obbligherebbe a farlo. All'epoca evidentemente quel qualcosa non era ancora nato.
Ciao.