di Antonius56 il martedì 28 ottobre 2008, 22:16
Vi racconto invece una cattiva azione. Una delle cose di cui mi vergogno della mia vita.
Molti anni fa, in un periodo in cui avevo lasciato la moto, non ricordo se gia' sposato o no, ma potevo avere circa 30 anni, sul raccordo di uscita dall'autostrada, poteva essere Cassino o qualcosa del genere, vedo un motociclista riverso a terra, la moto su un lato della strada. Rallento istintivamente e, con raccapriccio, ho l'impressione di vedere la testa del malcapitato letteralmente spaccata: l'impressione era che il cervello uscisse fuori dal cranio (all'epoca forse i caschi non erano ancora obbligatori, non so).
Ebbene non ebbi il coraggio di fermarmi ma proseguii fino al casello e avvisai il casellante il quale mi disse che gia' lo sapeva e che aveva chiamato qualcuno.
Pur con la tristezza nel cuore, mi allontanai e probabilmente dopo qualche minuto stavo gia' pensando ai fatti miei.
Solo dopo qualche anno, nel ricordare l'episodio, mi sono interrogato sull'accaduto e su me stesso. Come ho potuto lasciare quella persona, anche se forse gia' morta, sola sull'asfalto? Unica attenuante che posso darmi e' la mia immaturita' e vigliaccheria. Che non sia facile assistere chi sta veramente male se non peggio l'ho sperimentato poi nel vivere successivo, cio' nonostante quella che ho ricordato e' una colpa che mi portero' sempre dietro.