BAR DELLO SPORT #58 - MOTOGP 100%&BISCOTTI SAPOR COMPLOTTI

[sacramen]

A me invece fa impressione Marquez... Cioè, 'sto gratta chiappe è fra i migliori 4 e solo adesso si mette a lavorare sugli assetti.
Scusa, ma finora con che cosa hai guidato?

Riguardo la differenza dei tempi rispetto lo scorso anno, è sempre la solita storia.
E' inutile fare confronti, anche se nello stesso circuito, quando corri con gomme differenti in periodi differenti con moto differenti tenendo conti di piloti che non corrono più...
Alla fine devi sempre tenere conto dei distacchi dal primo classificato in quel dato momento perchè è inutile dire che Rossi girava più forte con la Ducati quando anche gli altri hanno girato più piano rispetto lo scorso anno. In gara oltretutto, neanche nei test...
Anche ieri Lorenzo ha girato più forte di oggi e non solo per un giro ma per 18 giri, quasi un GP... Ma mentre ieri era 1° oggi è solo 3°

Al massimo ci si può rendere conto delle "gerarchie" all'interno dei vari team: in casa Honda Pedrosa è più veloce di Marquez, in Yamaha Lorenzo ha fatto capire che attualmente non c'è trippa per gatti...

[Tommy]

Il mondiale si vince anche finendo le gare.

Oggi Marzquez ha tirato una facciata. Ieri pure.

Lorenzo, Pedrosa e Rossi no.


Ecco, questo è il podio per me oggi. Marquez potrebbe salirci ogni tanto, insieme a Curtchlow e Bradl.


Il 59'' è rimasto comunque un miraggio (come nel 2012)

[alf71]

Alla fine, ha chiuso la terza giornata di prove al quarto posto a soli 70 millesimi da Jorge Lorenzo, ma Valentino Rossi ha faticato un bel po’ prima di riuscire a ottenere un buon tempo, mentre nella combinata dei tre giorni è quinto, dietro anche a Cal Crutchlow, a 0”780 dal compagno di squadra, che con il 2’00”282 ottenuto mercoledì è stato complessivamente il più veloce dei tre giorni. Insomma, viste da fuori, non sono state prove particolarmente positive per Valentino, che però appare relativamente sereno. E, soprattutto, con delle motivazioni per spiegare cosa è successo.

«Sicuramente abbiamo sofferto di più rispetto ai primi test. Abbiamo avuto un sacco di piccoli problemi, soprattutto elettrici nei giorni scorsi e anche oggi abbiamo patito a causa di un freno che ha iniziato a perdere pressione, senza che capissimo perché. Insomma, siamo stati un po’ sfortunati. Inoltre, abbiamo anche provato a migliorare un po’ di difetti emersi nei primi test, senza però riuscirci: per provare a fare meglio, abbiamo fatto peggio. Diciamo che sono contento a ¾: oggi sono quarto, l’altra volta ero terzo, ma non siamo così lontani. La Honda va molto forte e anche Marquez ha fatto 2’00”6, però ieri era stato Lorenzo il più forte di tutti ed è suo il giro più veloce dei tre giorni: come dire, che anche la Yamaha è competitiva. Lorenzo è un po’ più rapido di me, lo sapevamo: per lottare con lui, ma anche con i due piloti Honda (Pedrosa e Marquez, NDA) dobbiamo rimboccarci le maniche. Ma i test sono una cosa, le gare un’altra e sarà interessante vedere cosa succederà quando avrai solo due ore a disposizione e tutto sarà molto più “tirato”. Rispetto alla Honda, ci manca accelerazione (lo dice anche Lorenzo, NDA): la M1 si impenna, è più difficile da controllare. Ma in Yamaha lo sanno e stanno lavorando».

“Per tre giorni abbiamo avuto la nuvola di Fantozzi sopra il box: a noi è successo di tutto, mentre la moto di Lorenzo ha funzionato perfettamente. E’ solo sfortuna”
L’anno scorso era Spies ad avere sempre tanti problemi, quest’anno sei tu: come mai?
«E’ solo un caso. Diciamo che per tre giorni abbiamo avuto la nuvola di Fantozzi sopra il box: a noi è successo di tutto, mentre la moto di Lorenzo ha funzionato perfettamente. E’ solo sfortuna».

Dopo il primo test eri soddisfatto per aver capito di essere ancora Valentino Rossi; oggi qual è il tuo stato d’animo?
«Sicuramente dopo il primo test ero più felice, anche perché è una bella sensazione tornare davanti a lottare, ma anche allora sapevo già che sarebbe stato difficile lottare con Pedrosa e Lorenzo: ancora non ho capito se potrò dargli fastidio, se e quante volte li batterò, se sarò in grado di stare con loro».

Hai fatto anche un po’ di giri insieme a Marquez: che impressione hai avuto?
«E’ stato divertente, tre giri sono stato davanti io, tre lui: è spettacolare come guida, è veramente un funambolo. Secondo me faremo qualche bella bagarre quest’anno…».
Giovanni Zamagni

28/02/2013

[alf71]

MotoGP: la Suzuki scenderà in pista a Barcellona
La moto che la Casa di Hamamatsu sta allestendo per il rientro nella massima categoria scenderà in pista al Montmelò durante i test post-gara il prossimo giugno
Brivio team manager
Suzuki è stata di parola: la moto che scenderà in pista nel Mondiale 2014 non sta solo muovendo i suoi primi passi, ma scenderà in pista nel suo primo confronto diretto con le avversarie già il 17 giugno, nei test post-gara che si terranno al Catalunya. Nobuatsu Aoki, ex pilota Suzuki in 500 ed attualmente collaudatore per la Casa di Hamamatsu, in occasione dei test di Sepang ha parlato con l'inviato dell'australiano Crash.net dando interessanti ragguagli in merito allo stato del progetto.

Suzuki avrebbe provato la scorsa settimana una nuova versione della sua MotoGP di cui Aoki sarebbe stato soddisfatto tanto per ciclistica che per motore, indicando solo "piccoli dettagli" come necessitanti sviluppo e miglioramenti. La moto sta girando a Motegi (circuito di proprietà Honda) e sulla pista privata Suzuki (Ryujo, test track ufficiale per le moto da gara e di serie della casa di Hamamatsu).



Dalle prime analisi non si tratterà di una quadricilindrica a V come la GSV-R che Suzuki ha portato in gara dal 2002 al 2011, ma di una quattro in linea, presumibilmente dotata di albero con fasatura a croce per privilegiare la trazione alla potenza pura, e quell'albero controrotante di cui del resto era già dotata l'ultima 800 schierata dalla casa di Hamamatsu.

Lo stesso schema tecnico tenuto a battesimo da Yamaha nel 2004 e successivamente mutuato da Kawasaki quando definì la MotoGP con cui... non corse mai. Non è un caso se la Hayate (sigla usata dal team di Michael Bartholemy per far correre il prototipo dopo il ritiro della Casa madre) 800 portata in pista da Marco Melandri, dotata appunto di albero controrotante e fasatura big-bang, si è rivelata la più competitiva fra le verdone mai schierate in MotoGP. Attendiamo quindi conferme in occasione del test, magari anche solo con una sigla diversa da quella precedente legata appunto allo schema motoristico.

Al test dovrebbe partecipare Aoki ma anche un non meglio identificato pilota europeo. Niente novità nemmeno sul nome del team manager che guiderà la compagine giapponese - il nome di Brivio, come vi ha riportato qualche tempo fa il nostro Zamagni, pare essere quello più quotato ma non si hanno conferme ufficiali. E' invece sicuro che la partecipazione Suzuki sarà con due piloti e con un prototipo "completo", dotato di software proprietario nella centralina.

Fonte: Crash.net
Edoardo Licciardello

Molto bene

[Sgabbiato]

Molto bene!
Mi chiedo solo come faccia un ex pilota di 500, attualmente tester Suzuki (quindi SBK a parte..) a dare l'ok per la potenza del motore.
Non voglio sminuire le qualità del soggetto, ci mancherebbe. Ma mi chiedo su quali parametri si basa?
Perché anche per me, ad esempio, il motore del CB potrebbe essere un portento.. poi provi un CBR... insomma, manca il riferimento per capire se spinge davvero forte!

[sacramen]

Oddio, non è che mettono il tester in sella e poi gli chiedono un semplice parere aspettandosi un "Me gusta"...
A quei livelli lì (ma anche in SBK e nelle categorie inferiori) le moto vengono agghindate con un bilico di sensori per rilevare il comportamento della moto nelle varie fasi percorse...
Le impressioni del pilota servono più che altro per avere dei raffronti "analogici" su una base di dati "digitali" visto che a volte ci possono essere discrepanze fra i valori rilevati e le sensazioni di chi guida, sopratutto a livello di feeling (ad esempio, i problemi che aveva Stoner con la Ducati con le cadute "inspiegabili" confrontando la telemetria con i giri precedenti...).

[alf71]

Rossi: "In Ducati non si fidano dei piloti"
In una intervista rilasciata a MCN Valentino Rossi parla del difficile rapporto coni tecnici Ducati e della difficoltà di lavorare insieme per raggiungere i risultati che si sperava di ottenere




In una intervista che sarà pubblicata domani su Motorcyclesnews, la rivista motociclistica britannica di riferimento, Valentino Rossi si toglie qualche sasso dalla scarpa. Il suo burrascoso rapporto con Ducati inizia a venire a galla dalle sue dichiarazioni e il nove volte campione del mondo getta nuova luce sull'incapacita della coppia Rossi-Ducati raggiungere i risultati che tutti speravano. Secondo il pesarese la responsabilità sarebbe da ricercare nell'incapacità di Ducati di fidarsi dei piloti quando trovano un difetto alla moto.


«Quando si parla con Yamaha e Honda, ma soprattutto con la Yamaha - spiega Valentino -, e tu dici qualcosa di sbagliato sulla moto, per l'ingegnere giapponese non è qualcosa di male è qualcosa di positivo, perché permette di capire come migliorare la moto. Con Ducati questo non accade. Quando dici che hai un problema, in primo luogo i ragazzi Ducati non si fidano al 100% e in secondo luogo sono molto arrabbiati perché dici che la moto ha un problema».

[Sgabbiato]

Infatti i proprietari di Ducati sono ben addestrati, nessuna ha difetti!!

Scherzo nè, non vi offendete!

[sacramen]

Sinceramente è una non notizia...
Se in quasi 10 anni di gare c'ha vinto solo un pilota significa che c'è qualcosa che non va a livello di mentalità nello sviluppo della moto.
Girando su altri forum ho conosciuto un tipo che ha amicizie all'interno degli uffici Ducati ed il pensiero è proprio quello: la moto prima di tutto.
Nel senso che loro fanno la moto e dev'essere il pilota a doversi adattare ad essa...
Per certi versi non è neanche sbagliato perchè la Ducati nasce con caratteristiche di guida differenti, è una moto che a detta loro dev'essere brutalizzata e non guidata di fino. Il problema è che richiede una tecnica di guida quasi specifica, cosa che nel panorama odierno possiede (o meglio possedeva) un solo pilota: Stoner, uno che è cresciuto col Dirt Track. il restante 99% dei piloti attuali invece provengono dalle categorie inferiori, la maggior parte dalle 2T, che dovevano essere guidate con i guanti e non strapazzate come una SBK.
Ma questo presuppone che un pilota "normale" debba cambiare stile di guida rispetto a quanto abituato da una vita e questo non è difficile, è difficilissimo. Stoner si è trovato bene perchè sotto sotto aveva lo stesso stile anche quand'era alla Honda...

Ah, dentro in Ducati c'hanno ancora i poster di Stoner...

[Sgabbiato]

Concordo.
Ma allora capisco ancora meno il prendere Dovizioso!