PHILLIP ISLAND – Trionfo e titolo mondiale: Casey Stoner celebra al meglio il 26esimo compleanno. Una festa assoluta, ma con il triste prologo dell’infortunio nel warm up di Jorge Lorenzo, caduto all’ultimo curvone: lo spagnolo ha perso la terza falange dell’anulare della mano sinistra e ha preferito non correre.
TRIONFO ANNUNCIATO
Fuori Lorenzo, l’unico che in prova aveva fatto vedere, tempi alla mano, di poter in qualche modo infastidirlo, Stoner ha passeggiato dal via fino al traguardo: per conquistare matematicamente il titolo, gli sarebbe bastato anche un sesto posto, ma a Phillip Island ha così tanto margine che può vincere amministrando con una mano sola. Esattamente quello che ha fatto, con un solo piccolo patema quando al decimo giro è iniziata a cadere qualche gocciolina di pioggia. Qualche passaggio di rallentamento e poi via, di nuovo gas a martello fino al traguardo.
BRIVIDO PIOGGIA
Sembrava una formalità fino al traguardo, ma a tre giri dalla fine, ecco il brivido: inizia a piovere forte. Casey rallenta, studia la situazione, mentre alle sue spalle cadono come uva matura. Dentro al box trattengono tutti il fiato, qualcuno rientra a cambiare moto e gomme, ma dopo un lunghissimo giro di sofferenza, torna il sole e Stoner torna a spingere: per lui è la quinta vittoria consecutiva a Phillip Island, il secondo titolo, con due moto differenti, in MotoGP.
SIC SECONDO, DOVI TERZO
La gara resa noiosa dallo stradominio di Stoner è stata ravvivata dall’ennesimo duello tra Marco Simoncelli e Andrea Dovizioso, vinto per la terza volta consecutiva da SuperSic. Saldamente al secondo posto, Marco è stato superato da Andrea a due giri dalla fine, bravo ad approfittare del caos creato dalla pista bagnata. Poi, però, Simoncelli si è rifatto sotto e nell’ultimo giro si è ripreso di forza, alla sua maniera, una meritata seconda posizione. Solo quarto Dani Pedrosa, quinto Colin Edwards.
ROSSI A TERRA
Quarto nel warm up, in gara Valentino Rossi ha iniziato a rimontare subito posizioni e dopo aver infilato Hayden al 14esimo giro, conquistando la sesta posizione, ha superato al tornantino anche Alvaro Bautista, ma è però caduto: l’ennesima delusione della peggior stagione della carriera.
YAMAHA: GIORNATA NERA
La giornata di gloria della Honda è coincisa con la più nera della recente storia della Yamaha, perché anche Ben Spies, oltre a Lorenzo, non ha preso il via: caduto violentemente nelle libere di sabato, Spies ha effettuato regolarmente qualifiche e warm up, ma non riuscendo a guidare. Durate il warm up, Ben ha accusato cali di concentrazione, perdita di memoria e così ha preferito non correre.
I PRIMI COMMENTI
Stoner: “E’ stata una giornata perfetta: non succede molto spesso di far coincidere il tuo compleanno con il GP di casa, la vittoria e la conquista del titolo mondiale. Mi spiace però per quello che è successo a Lorenzo: non è il modo migliore per vincere il campionato”.
Simoncelli: “E’ stata una gara durissima, perché, a causa del vento, le condizioni cambiavano praticamente a ogni giro. Ero secondo tranquillo, ma a tre giri dalla fine è iniziato a piovere e quasi cado alla prima curva. Dovizioso mi ha passato, ma dopo essergli stato davanti per tutto il GP, non potevo farmi fregare proprio alla fine! Voglio fare un grosso in bocca al lupo a Jorge Lorenzo”.
Dovizioso: “Non sono riuscito a contenere Marco, perché ero troppo lento in percorrenza. Se non altro sono tornato sul podio e sono riuscito a tenere dietro Pedrosa, fondamentale per il campionato"
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La festa di Casey Stoner , 26 anni, sul podio. Ap
Felicissimo Stoner, nel Casey-day: "È stata la giornata perfetta - ha detto euforico -, non capita spesso di festeggiare il compleanno con il GP di casa, una vittoria e addirittura il titolo mondiale. Sono molto dispiaciuto per quanto è successo a Lorenzo, non era questo il modo in cui avrei voluto vincere il titolo, ma sono davvero felicissimo". Emozioni e brividi, che lui stesso fa fatica a spiegare. "Ora ho talmente tante emozioni, che tutto mi straborda da dentro - ha detto -. Sono felice di aver vinto questa gara: è difficile che succeda qualcosa che mi colpisca di più di quanto ho fatto oggi".
SAPORE DIVERSO — Secondo titolo, dal sapore diverso dal primo, conquistato nel 2007 con la Ducati. "Nel caso del primo titolo nessuno mi dava fiducia, era diverso, non sembrava fosse possibile, si diceva che era merito della moto. Poi è passato del tempo, sono qui alla Honda, mi sono ripetuto, ho avuto meno pressione anche perché qui c'è un gruppo comune, più ampio, e di risultato negativi, se così si può dire, abbiamo fatto solo dei podi". Adesso la paternità, fra circa 4 mesi: "Forse l'unica cosa in cui potrò essere migliore rispetto a quanto fatto oggi. è una nuova sfida e sarà bellissima".
SIC, PRIMO DEGLI UMANI — Simoncelli, secondo al traguardo, è il primo degli umani su questa pista, considerando l'inarrivabile ritmo di Stoner, che a Phillip Island vince da cinque gare di fila: "Sono davvero contento - ha detto Marco -, è stata dura per le condizioni, con il vento forte e la pioggia nel finale. Il problema era che non si sapeva quanto si dovesse spingere, ma dopo aver fatto tutta la gara al 2° posto ho pensato non potevo farmi fregare negli ultimi due giri così, quindi ho spinto e ho tenuto la posizione". Con questo risultato, il migliore in carriera in MotoGP, Simoncelli è ora 6° nel Mondiale, alla pari con Rossi, ma con la possibilità di prendere Spies, 5°, distante 17 punti. E sul suo recupero, non fa alcun tipo di illazione legato al rendimento della moto. "La mia moto è sempre stata ad alto livello, il suo rendimento non è stato condizionato dall'incidente di Le Mans, ne sono convinto. Il segreto di Stoner? Qui fa

e in generale la differenza è che riesce a dare gas prima degli altri". Poi, un bel finale, con un saluto all'infortunato Lorenzo: "Non ci siamo molto simpatici, ma vorrei dargli un in bocca al lupo e salutarlo: mi dispiace che non abbia corso per quello che gli è successo".
PODIO DOVI — Dovizioso, al sesto podio stagionale, è riuscito a tenersi dietro Pedrosa, suo compagno di squadra nell'Hrc, ma anche rivale nella lotta per il terzo posto nel mondiale, che lo vede ancora davantio per 4 puntri. "Contava stare davanti a Dani - ha detto Andrea - perché l'obiettivo vero sarà di confermare il terzo posto nel mondiale. Non che sia il mio obiettivo massimo in carriera, ma ruiuscirci quest'anno, con il livello alto che c'è, non sarebbe male, e non certo per i soldi in palio...La gara è stata dura, con condizioni difficili e tante incognite con la pioggia nelle curve, ma il risultato è stato importante".
Valentino Rossi, 32 anni., seconda caduta di fila. LaPresse
ROSSI NON SI FIDA — La gara di Rossi è finita al 14° giro, in un sorpasso che semprava normale a Bautista, cui contendeva il 5° posto. "È molto difficile, abbiamo problemi, ma in mattinata avevo migliorato il feeling e in gara, grazie anche all'assenza delle Yamaha, pensavo di ottenere un risultato onorevole. Avevo un passo migliore di Hayden e Bautista e sono andato all'attacco per passarli". La manovra del sorpasso, e caduta, non è apparsa così estrema. "Ho frenato, sono entrato tranquillo nella piega a destra - spiega - forse mezzo metro più stretto, ma lei non vuole fare i sorpassi, ho perso l'anteriore, sono caduto ed è andata pure bene che Bautista non mi abbia centrato". Una caduta senza senso, un po' come la satgione, davvero inspiegabile. "Sono entrato alla solita velocità e con il solito angolo di piega, era un sorpassino, non ero

, non ha senso". Poi, sulle ragioni di tanta difficoltà, Vale si stringe nelle spalle: "Io devo guidare al 70 per cento perché non mi fido della moto, e poi anche così cado. Non ce la faccio, il mio stile non si adatta; non è questione di sfortuna, è che ci sono dei problemi che non riusciamo a risolvere".