Fatalità, nel caso di Simoncelli, perché prima di tutto c'è quella strana traiettoria della moto: l'italiano slitta e scivola a terra. La perdita di aderenza della ruota anteriore dovrebbe spedire la Honda e il suo pilota verso l'esterno della traiettoria. E invece in qualche modo, forse per un errore di elettronica o forse per uno sbaglio del pilota, l'anteriore ha improvvisamente ripreso grip, lanciando una moto sdraiata al suolo verso l'interno e verso l'inevitabile impatto con chi seguiva, cioè Colin Edwards e Valentino Rossi.
La Honda ha già cercato risposte dalla telemetria della centralina della RC212V di Sic, escludendo che al momento della deviazione di traiettoria il gas fosse aperto. Le gomme avrebbero ripreso aderenza, in pratica, per il tentativo di Simoncelli di raddrizzare la carena. Una specie di errore umano, quindi...
Di certo la Honda di Simoncelli si sdraia sulla destra, ci si aspetta che scivoli fuori dalla pista sul lato sinistro, poi improvvisamente quasi si raddrizza con il suo pilota disarcionato, e finisce inesorabilmente addosso a Edwards e Rossi, creando l'impressionante groviglio di corpi e lamiere che porterà poi al dramma. Qualcuno, in rete, ipotizza un malore il romagnolo, che di fatto non sembra avere affatto il controllo della moto.
Poi, il punto del casco che si sgancia. La ruota di uno dei piloti che segue che tocca il collo dell'uomo a terra, la protezione che vola via con il cinturino rotto. Trauma cervicale, fatale, per Sic. Senza che ci si possa fare molto, perché se nella tuta è compreso l'airbag, se il casco salva decisamente vite, proteggere la zona cervicale in caso di investimento è quasi impossibile. C'è però chi dice che il casco, che per Simoncelli era di una taglia più grande a causa della sua chioma, potesse essere un pericolo. Ma di certo il pilota è stato controllato ad hoc, casco compreso, prima di scendere in pista.
Sicurezza spinta al limite, per amore delle gare, ma pur sempre sicurezza. Ad assolvere il casco provvede anche l'ex pilota, e ora opinionista tv, Nico Cereghini, che assicura: "Meno male che il cinturino si è strappato in due ai lati della mascella, altrimenti avrebbe staccato la testa a Simoncelli. Il casco Agv è uno dei migliori in circolazione, curatissimo nei particolari, che ha dovuto passare test severissimi". Anche per Cereghini, quindi, le ragioni della morte del Sic sono da ricercare altrove: "Non è nella norma la dinamica dell'incidente, con la strana traiettoria della Honda e il groviglio con le moto di Edwards e Rossi. E' stata una stranissima concatenazione di eventi".
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