Mi piace iniziare così.
Con un quadro astratto.
Non con una foto.
Sì, perchè bisogna accettare il fatto che oggi il SIC "è così". Oggi è uno stupendo mix di colori senza una forma definita, oggi è un pilota che è al nostro fianco quando lo ricordiamo, quando gli parliamo, quando versiamo una lacrima in suo ricordo.
Oggi, come ieri, il SIC è colore.
Lo sappiamo tutti, se oggi il SIC fosse ancora sulla terra sarebbe in testa al mondiale. E noi italiani avremmo un nuovo re capace di emozionarci per molti anni.
Una dimensione forse anche eccessiva per chi, come lui, chiedeva ai cuochi dell'hospitality una sana piadina romagnola, non piatti ricercati o particolari.
Per chi, come lui, definiva la ricchezza il "poter fare la spesa senza dover stare attenti ai prezzi".
Per chi, come lui, restava stupito di fronte alla cattiveria degli avversari di fronte alla durezza dei suoi sorpassi in gara.
Per chi, come lui, sapeva benissimo quando aveva fatto una cazzata, e lo ammetteva, candidamente, senza remore.
Per chi, come lui, nemmeno quando lo hanno obbligato a correre con una moto privata ha protestato, preferendo i risultati in gara alle conferenze stampa.
Per chi, come lui, ha amato la vita come penso pochi altri piloti.
Ha sempre e solo guidato per la gioia di farlo.
E sono convinto lo stia facendo ancora.
Ciao Campione.