Ecco quanto mi è accaduto:
Ore 10.00 circa, si presentano previa prenotazione due ragazze, età compresa tra i 19 e 20 anni, avevano con se una comunicazione ricevuta con racc. che li avvisava delle irregolarità riportate sulla dichiarazione dei redditi di una di esse.
Erano nervose, timide e anche un po' spaventate, cerco di metterle a proprio agio e di rassicurarle facendole accomodare e con un sorriso chiedevo cosa mai poteva essere successo perchè una ragazzina dovesse versare circa 12.000€. allo Stato per imposte che non risultavano pagate.
Le lascio parlare, ascoltando devotamente, prima l'una poi l'altra. Mi raccontano che avevano perso il loro genitore, che questi aveva un deposito per la vendita di materiali edili e che erano stati proiettati per questa disgrazia dalla sera alla mattina in quello che è lo sporco mondo degli adulti, fino a qualche tempo prima poco più che ragazzine e all'indomani due ragazze prese a correre dietro a problemi più grandi di loro.
Non avendo come fare e soprattutto non conoscendo l'attività intrapresa dal loro genitore, si lasciano guidare ed indirizzare da un loro zio, l'angelo custode accorso in aiuto delle due ragazzine.
Lo zio, ritiene opportuno far chiudere l'attività del padre e farla riaprire, intestandola alla più grande delle sorelle, che in questa nuova avventura non prestano che il loro nome, è lo zio che pensa a tutto per non dar peso alle nipotine, l'attività va che non c'è male, alle ragazzine senza genitore le briciole e allo zio marpione, la fetta più grossa della torta, ma quel che è peggio è che quando è il momento di pagare le tasse sul reddito e versare l'iva sulle vendite, lo zio pensa bene a tenersi tutto per se, ed ecco che lo stato lento ed inesorabile dopo tre anni ti chiede quanto dichiarato e non versato.
E come se non bastasse, aveva anche rassicurato le ragazzine che era tutto a posto e il commercialista (completamente estraneo alla cosa) aveva verificato quanto richiesto dall'agenzia delle entrate e che nulla era dovuto, ma loro insospettite erano venute di persona a chiedere.
Dopo aver fatto le opportune verifiche confermando la legittimità di quanto vantato dall'Erario, non credevano alle mie parole, mi ripetevano che lo zio non avrebbe mai fatto una cosa del genere e che aveva sempre agito per il loro bene.
Mi avevano chiesto di verificare ancora che magari poteva esserci un'errore nel sistema,con garbo e tatto ho confermato quanto già detto loro, da qui la loro decisione di chiamare lo zio la cellulare, e questi sentendosi alle strette, io senza volere ascoltavo anche la voce dall'altro capo del telefono, diceva:
Non lo pensate a questo, dice solo fesserie, vuole mettervi

Le dico che ho ascoltato la conversazione, le chiedo chi fosse il commercialista, è un professionista che conosco, chiedo loro di farmi chiamare in Ufficio e così avviene, gli dico dell'accaduto investendolo per la parte che lo riguarda, questi tra il dispiaciuto, il rammaricato e l'incazzato mi dice che sarebbe intervenuto con fermezza, scusandosi con me per l'accaduto.
intanto una delle ragazze, mi fà..e adesso cosa succede, noi non abbiamo questi soldi, non li abbiamo mai visti tanti soldi, c'è poco da fare ho spiegato loro la cosa peggiore che con l'emissione della cartella esattoriale, la cifra della comunicazione per giunta scaduta da un paio di giorni, sarebbe lievitata del 30% e che avrebbero rischiato, avendomi detto che il papà aveva lasciato loro un piccolo appartamento, anche l'ipoteca su questi se non avessero pagato.
Erano con le lacrime agli occhi, disperate e smarrite, si sentivano innanzitutto tradite da quello che doveva essere il loro tutore e angelo custode, a questo punto ho fatto richiamare il commercialista, strappando a questi la promessa che sarebbe intervenuto presso l'Equitalia Polis per quanto era nelle sue competenze a tutela di queste due sorelle, ripromettendomi anch'io Lunedi prossimo di chiamare un'amico che ci lavora per fare in modo di accordare a queste due malcapitatre una dilazione di pagamento quanto più comoda possibile.
CAPITE...lo zio, che bastardo, lo dico qui,in ufficio non posso.


