Motoblog promuove la nuova media della Honda. Che non è la nuova Hornet, ma un piccolo CB 1000.
Da Motoblog.it
Il cuore della CB650F è il quattrocilindri di 649 cc, 16V doppio albero a camme in testa. Un motore completamente nuovo e dalle caratteristiche inedite, perché la CB650F privilegia erogazione e spinta ai medio-bassi piuttosto che la pura potenza. Tutte le “modifiche” ruotano intorno a questo concetto, troviamo così cornetti di aspirazione stretti e lunghi 30 mm, condotti di aspirazione e scarico rettilinei e collettore di scarico 4-2-1 con un sistema di paratie interne che regola i flussi riproducendo il rendimento di uno scarico lungo, e contribuendo ad aumentare la coppia ai bassi e medi regimi.
Stesso alesaggio del quattro cilindri 600 da 67 mm, ma corsa maggiorata a 46 mm permettono l’incremento di cilindrata fino ai 649 cc. La potenza massima è di 87 cv a 11.000 giri, mentre la coppia raggiunge il picco di 63 Nm a 8.000 giri.
Guidabilità, potenza ai bassi regimi, ma anche occhio ai consumi. Grazie ad una fasatura della distribuzione con ridotto “incrocio” dell’apertura valvole ed a mappe dell’iniezione particolarmente accurate, la CB650F riesce a percorrere 21 km/l nel ciclo medio WMTC; e con i 17,5 litri di capienza del serbatoio offre un’autonomia superiore ai 350 km.
Tutto nuovo anche il telaio a doppio trave in acciaio ed il forcellone in alluminio. L’inclinazione del cannotto di sterzo è di 25,5°, con avancorsa di 101mm che determina un interasse di 1.450mm. Misure che la dicono lunga sul carattere dinamico della CB650F, che punta su precisione, facilità e stabilità. La forcella anteriore da 41 mm non è regolabile, ed è stata volutamente scelta tradizionale, il mono posteriore invece è regolabile nel precarico molla su 7 posizioni.
L’impianto frenante con ABS a due canali di serie può contare su dischi wave anteriori da 320 mm, morsi da pinze a 2 pistoncini, e sul disco wave posteriore da 240 mm con pinza a singolo pistoncino. Inediti i cerchi in lega in alluminio a 6 razze sdoppiate, che calzano pneumatici 120/70 e 180/55 ZR17. Il peso in ordine di marcia con il pieno di benzina di 17,5 litri è di 208 kg.
Compatta, snella e invitante, con la sella comoda e stretta a 810 mm da terra. La CB650F è una moto accogliente, con una triangolazione sella-manubrio-pedane perfetta e una posizione di guida che mette il pilota subito a proprio agio.
Percorsi i primi metri scopriamo una CB agile e intuitiva, facile e friendly anche per il gas e la frizione morbidi e lineari. Il quattro cilindri è perfettamente bilanciato ed anche al minimo riprende senza mai lamentarsi e senza una minima vibrazione. La coppia ai bassi regimi non è da gridare al miracolo, ma salendo la scala del contagiri digitale si riempe e già dai 4/5.000 si fa più consistente.
Le strade nei dintorni di Benidorm sono a dir poco viscide, ma l’ABS di serie ispira serenità in frenata, mentre in accelerazione il trattamento Honda al 650 garantisce una risposta morbida e poco impegnativa da gestire. Il seiemmezzo non fa brutte sorprese, eroga la cavalleria progressivamente e, con la corsa del gas piuttosto lunga, lascia al pilota una gestione della manetta precisa e puntuale.
La prima impressione è che la CB650F è confortevole, con sospensioni soffici che ben digeriscono avvallamenti e sconnessioni di vario tipo. L’iniziale agilità si conferma anche quando le curve iniziano a diventare più serrate ed emerge pure una notevole stabilità. Il passo non è da sportiva nervosa e reattiva; questo aiuta a trovare in fretta il giusto feeling; la CB650F è una di quelle moto che dove la metti sta!
160 km di test con una buona dose di curve nei dintorni di Alicante, sono perfette per provare a fondo la nuova naked. Il gruppo è composto da circa 15 CB, capitanato dal tester Honda che fa la strada e l’andatura. Si comincia tranquilli. Lascio dentro la sesta e cerco di apprezzare il lavoro svolto dai progettisti sul nuovo quattro cilindri, che effettivamente è corposo ai medi, tanto che se non si va di fretta si può limitare di molto l’uso del cambio.
Lasciamo la provinciale per addentrarci nell’entroterra, cominciano le curve! Alziamo leggermente il ritmo, ora stiamo guidando in terza in un tratto molto tortuoso. Lasciamo scorrere la moto senza forzare le frenate, adottando una guida fluida ma briosa. La CB mostra tutto il suo fascino. Le sospensioni lavorano alla grande e il feeling globale è eccellente. A questa andatura si possono percorrere centinaia di chilometri con il minimo sforzo e un grande divertimento. Il 650 aiuta perché ha una buona schiena ed è abbastanza generoso ai medi, più sopra ai 6.000 che sotto.
La CB650 ha una ciclistica sana ed equilibrata: con un minimo input curva senza richiedere né sforzo né impegno. Nel misto stretto è piuttosto agile, ma tra rapidità d’esecuzione e stabilità, predilige quest’ultima, una caratteristica fortemente voluta in fase di progettazione perché è una moto nata per sedurre un pubblico sportiveggiante ma non estremo. Le sospensioni sono tendenzialmente morbide, lavorano bene anche quando il fondo non è perfetto e digeriscono senza problemi un ritmo sostenuto. Nonostante sia una naked, la CB650F stupisce per la solidità sul veloce. Difficile metterla in crisi anche quando le velocità sono ben oltre quella del codice.
Il quattro cilindri sopra i 6.000 mostra una buona verve, accompagnata dal classico sound che cresce insieme alla spinta. La progressione oltre gli 8.000 diventa energica, anche se il motore rimane sempre rotondo e ben gestibile, ma non graffia mai, anche quando si allunga fino al limitatore posto intorno ai 12.000 giri. Ottima la risposta del cambio, morbido e piuttosto preciso sia quando si va a passeggio, sia quando invece si forza il ritmo. Stesso discorso per l’impianto frenante, sempre potente e ben modulabile nella risposta, anche quando si cerca la prestazione massima. L’ABS funziona bene, anche se quando si forza entra abbastanza spesso in gioco.
A livello dinamico, quando si inizia a chiederle di più, la CB650F mostra i limiti di una ciclistica studiata per una guida a 360° e per 360 giorni l’anno, ma non proprio di quelle con il coltello tra i denti. In questo frangente le sospensioni cedono sotto l’impeto della forza frenante e tutto diviene un po’ più vago. Meglio tornare al ritmo serrato ma ancora civile, del resto stiamo pur sempre parlando di una entrylevel.
Tirando un breve bilancio, la CB650F è una naked facile e intuitiva, una moto adatta anche ai meno esperti che vogliono approcciarsi a una “middle” ed entrare nel fantastico mondo del quattro cilindri. Design originale e minimalista, misurato ma curato. Ciclistica a punto, per un uso intelligente, e un po’ meno quando si cerca il limite. Il propulsore seimezzo è più docile e disponibile, ma ha perso un po’ di verve e carattere. Se non siete degli smanettoni da saponette fumanti, ma usate la moto 360 giorni all’anno e preferite equilibrio e usabilità, stile accattivante, dotazioni complete e consumi da scooter, la CB650F è la moto che fa per voi!
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Facilità di guida
Comfort e Stabilità
Impianto frenante ottimo e ABS di serie
Consumi
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Set-up poco sportivo