di andamentolento il giovedì 10 maggio 2012, 21:27
Sicuramente la morte di un giovane motociclista comunque sia, lascia sempre l'amaro in bocca.
Quello che dice Nicola, pur non conscendo per nulla le persone in questione, è vero al 100x100.
Però è anche vero che ognuno di noi motociclisti ha dentro di se un lato oscuro che si porta dietro e che sebbene si riusca più o meno a tenere a bada con la ragione (e le nostre paure), talvolta fa incosciamente l'apparizione e ci spinge a fare in sella alle nostre moto, prima o poi, qualcosa di irrazionale.
Lo sforzo più grande è tenere a bada questo lato oscuro, questa irresistibile voglia del brivido, dell'adrenalina, della sfida che inevitabilmente ognuno di noi si porta dentro: ma penso che a questo servono gli amici e, se vogliamo dirla, anche i forum di persone intelligenti.
Penso che il miglior modo per controllare questo mostro che ci portiamo dietro sia parlare, confrontarsi, avere degli amici con cui si condivide la passione delle 2 ruote per aiutarsi a vicenda a razionalizzare la nostra passione e tenere lontano il rischio.
Probabilmente Umberto ha ragione quando dice che lo sfortunato ragazzo non ha mai incontrato un Nicola che abbia avuto il coraggio di dirgli che certe manovre sulla strada non sono bravura ma follia, che per dimostrare di essere ottimi motociclisti non c'è bisogno di certi azzardi tra le auto ma magari una bella giornata in allegria in pista con gli amici....... chissà..... se nel loro gruppo ci fosse stato un Nicola oggi ci sarebbe qualche ragazzo in più vivo.