di Riccardo Matesic (Motonline.com)
Rifacciamo il punto sui velox Novità per i proventi delle multe?
Una serie di pronunciamenti, sentenze e pareri, hanno chiarito meglio come e quando possono essere fatti i controlli di velocità sulle strade. E come e quando è possibile ricorrere...
Periodicamente siamo costretti a tornare a fare il punto in materia di velox. L'enorme quantità di multe e ricorsi, la vera e propria guerra fra i cittadini multati e le amministrazioni che continuano a usare i controlli di velocità come fonte d'introito, portano infatti a una stratificazione di leggi e circolari interpretative.
Ecco allora un quadro delle ultime novità.
A che distanza dai cartelli con il limite?
La legge 120 del 2010 ha stabilito che le postazioni fisse di controllo della velocità debbono essere poste ad almeno un chilometro dal cartello che indica il limite. Rimaneva però il dubbio su quale fosse la regola in caso di incroci.
La circolare 300/A/2289/12/101/3/3/9 del Ministero dell'Interno ha chiarito ora che in caso di intersezione, la distanza di un chilometro va conteggiata a partire dal cartello che indica il limite posto dopo l'incrocio. Attenzione però: se il limite di velocità è analogo fra le varie strade che confluiscono nell'intersezione, allora la distanza di un chilometro va conteggiata solo dal cartello che si trova più vicino alla postazione.
Anche le postazioni mobili con il radar debbono essere visibili e segnalate
Quale regola per le pistole radar?
La distanza minima di un chilometro dal cartello che prescrive il limite di velocità va considerata solo per le postazioni fisse. Per le postazioni mobili che operano in presenza di agenti di Polizia, non c'è alcuna prescrizione. Se non quella che il posto di controllo deve essere ben visibile e preventivamente segnalato, come prescrive il Codice della Strada (art. 142 comma 6-bis).
Lo sottolinea in una risposta ufficiale l'Ing. Mazziotta del Ministero dei Trasporti, che aveva ricevuto una richiesta di chiarimento.
A questo aggiungiamo anche che non ci sono problemi se gli agenti di Polizia si fanno aiutare da tecnici privati per la messa in funzione dell'apparecchiatura. Né se danno in appalto all'esterno lo sviluppo delle foto scattate per documentare le infrazioni.
In questo caso il parere è della Corte di Cassazione (sentenza 19816 del 28/8/2011). Nella motivazione si legge che: "il privato non si sostituisce alla Polizia Municipale, ma opera in funzione di supporto, senza interferire nell'accertamento, rimesso ai pubblici ufficiali, laddove il soggetto privato si limita a fornire ausilio tecnico per il corretto funzionamento dell'apparecchio rilevatore e a svolgere prestazioni materiali per la stampa delle fotografie...".
Uno dei velox incriminati sui viali di Firenze
I velox fissi di Firenze
L'Associazione di tutela dei consumatori ADUC torna sulla questione delle postazioni fisse che il Comune di Firenze ha piazzato su alcuni viali cittadini (viale Etruria, viale Gramsci, viale Matteotti, viale Lavagnini e via Senese). Da anni è in corso una battaglia, con migliaia di ricorsi al giudice di pace da parte degli automobilisti multati.
Il motivo è nel fatto che le postazioni fisse in ambito urbano a norma di Codice possono essere piazzate solo sulle strade di scorrimento.
Una classificazione possibile solo in presenza di determinate caratteristiche, che i viali fiorentini non hanno: presenza di una banchina pavimentata a destra, semafori a ogni intersezione, parcheggi ai lati della carreggiata chiusi e con accesso concentrato.
L'ADUC torna sull'argomento, citando un'ordinanza della Corte Costituzionale (la 60 del 2012) nella quale la Consulta ribadisce che i comuni non hanno alcun margine d'interpretazione nella classificazione della strade; e non c'è parere prefettizio che tenga. Insomma, la linea dei ricorsi a oltranza va avanti.
Per info: www.aduc.it
Le leggi ci sono, ma come sempre dimostrare le "furberie" è impresa ardua.......

