Honda si espande in India: arrivano anche le moto "grandi"
DA MOTOCICLISMO
La casa dell’Ala Dorata ha avviato un vasto progetto di ampliamento delle strutture produttive in Oriente, da cui usciranno moto e scooter che andranno a coprire tutte le fasce del mercato
Il mercato orientale è già da tempo tenuto in grande considerazione da Honda, che ha sviluppato modelli espressamente dedicati ad esso, come la CBR300R sviluppata in Thailandia, presentata in Cina ma disponibile anche in Europa (l'abbiamo vista a Eicma). I vantaggi sono duplici: un vastissimo bacino di utenti e delle condizioni economicamente vantaggiose per la produzione.
IL NUOVO IMPIANTO PRODUTTIVO IN INDIA
Honda era già presente in India per mezzo della divisione HMSI (Honda Motorcycle & Scooter India) che si occupava della produzione di veicoli per il mercato interno e, a partire dal 2011, era cresciuta da uno a tre aree produttive in grado di coprire il Nord e il Sud del paese. Al fine di aumentare i volumi produttivi e diminuire i tempi, con conseguente miglioramento del servizio, è stato annunciato un nuovo impianto operativo entro il 2015 con una capacità iniziale stimata di 1.2 milioni di unità all’anno. Sarà proprio questa sede quella incaricata alla produzione del modello 650 cc, e una volta a regime garantirà ad Honda un volume totale di produzione pari a 5,8 milioni di veicoli all’anno.
LE NOVITÀ CHE NON TI ASPETTI
Contrariamente a quel che si possa pensare, le Case non guardano al mercato orientale solo come "spugna" che possa assorbire milioni di veicoli che da nessun'altra parte del mondo vorrebbero. Per intenderci: moto di piccola cilindrata, bruttine e vecchiotte, scooter robusti ma con scarso appeal tecnico/estetico, modelli che "assomigliano" a quelli top ma che sotto sotto sono fatti al risparmio. Oggi le cose stanno cambiando e le Case stanno allargando sempre più la proposta. Honda, ad esempio, produrrà in India (e per l'India) la CBR650F. Lo farà nel nuovo impianto di cui abbiamo appena detto e questa moto sarà la Honda più grossa prodotta in India. Come sappiamo (è stata presentata ad Eicma) si tratta di una sportiva dalle attitudini da sport-tourer, con un 4 cilindri in linea da 87 CV e ABS di serie. Altra importante proposta, seppur ancora limitata allo stadio di concept, è la nuova CX-01 (nella gallery le foto di MotorBeam), interamente sviluppata dal reparto Honda R&D di Manesar, in India. Tempi e modalità di commercializzazione non sono stati resi pubblici, la cubatura stessa risulta sconosciuta, quello che si intuisce dall’estetica è una impostazione a metà tra una crossover e una maxi motard. Cerchi in lega da 17 pollici, impianto freno radiale con dischi wave e forcella a steli rovesciati, lasciano pensare che il "target" di Honda sia un pubblico giovane e dinamico.
PICCOLE PER L’EUROPA
Il mercato orientale delle due ruote è andato espandendosi e ha attirato l’attenzione di un numero via via maggiore di Case importanti come KTM, Yamaha e Triumph. Nonostante quanto detto nel paragrafo precedente, è innegabile che attualmente sia però ancora caratterizzato dalla diffusione di motocicli di medio-piccola cilindrata, contrariamente a quanto siamo abituati in Europa, dove a fare da padrone sono le over 600 cc. L’avvento della crisi ha però portato da noi a un parallelo calo delle vendite e la conseguente necessità di ridurre sempre più i costi. In questo senso le Case si sono mosse per offrire alternative economicamente più vantaggiose e meno orientate alle performance, proponendo veicoli più adatti all’uso urbano, magari proprio quelli che vengono prodotti in Asia. La presenza in entrambi i mercati (quello "maturo" e quelli emergenti) offre infatti a marchi blasonati la possibilità di coprire con un solo modello, la fascia alta del listino nei paesi orientali e quella entry level per il Vecchio Continente e gli USA, con conseguente aumento dei margini di guadagno. Ma la situazione sta cambiando e nei mercati emergenti la moto comincia ad essere qualcosa di più di unh semplice mezzo di trasporto. Ecco perché le Case cominciano a cavalcare (e anche promuovere, certo) questo cambiamento culturale. Uno degli esempi più lampanti dell’ultimo periodo sono le Street 500 e 750, novità presentate da Harley-Davidson all’ultimo Salone di Milano e piuttosto rivoluzionarie sia tecnicamente sia per il ffatto di essere costruite in India. Per citare marchi Italiani, lo stesso Gruppo Piaggio, già molto presente in India e in oriente in generale, ha dimostrato di essere interessato ad ampliare la propria offerta, proponendo anche moto di grossa cilindrata firmate Aprilia e Moto Guzzi.
Purtroppo quanto sopra è una tegola per Athessa, il rischio peggiore si è concretizzato.
Nulla da fare....la direzione di Honda è la stessa delle altre case (almeno della maggior parte).
Puntare a mercati emergenti sia come gusti che come produzione.
E' ufficiale. Da oggi siamo considerati il terzo mondo.....