Francia Agosto 2009 – Prima tappa
Eccoci qua, anche se è passato un mese, cerco di buttare giù qualche ricordo di questa splendida vacanza in moto trascorsa in lungo e in largo per la Francia, in compagnia di 3 baldi giovani centauri che hanno contribuito non poco alla perfetta riuscita del tour. Li ringrazio anticipatamente perché sono stati davvero grandi e i giorni insieme a loro sono trascorsi davvero piacevolmente.
Andiamo per ordine.
Si parte venerdì 7 Agosto, in anticipo di un giorno rispetto al piano, volendo rientrare un giorno prima dopo 2 settimane di vacanza. Io, il mio amico di sempre Glauco e Massimo (cbmax) ci troviamo all’entrata della autostrada A8 di Busto Arsizio alle 8.30 del mattino, mentre il quarto membro (e che membro ) lo agganciamo sulla autostrada per Bardonecchia, essendo foresto, proveniente dalla famosa ridente località Badia Polesine. La prima tappa è semplice, autostrada fino a Salice D’ulzio, passo del Monginevro, Briançon e via via giù fino ad Aix-en-Provence, dove si dormirà per 3 notti. Ci troviamo all’autogrill di Rivoli dove con circa mezz’ora di ritardo arriva il mitico e canottierato Fera, che più che una CB guida una specie di catamarano a vele spiegate. La scelta di non montare l’orrido bauletto lo ha costretto a montare due mongolofiere laterali e una borsa serbatoio sul sellino posteriore, per ospitare tutto il campionario primavera/estate della linea casual DATCH uomo. Cbmax rimane più sobrio e decide di fare il bucato durante la vacanza, portandosi però meno zavorra. Il mio amico Glauco con il suo mega VFR ovviamente non ha problemi e io sono baulettatl. Una volta insultato per bene il buon Fera per il ritardo ripartiamo per il confine. La giornata è splendida e abbiamo tanta voglia di iniziare questo lungo viaggio.
Il passo del Monginevro è quasi un’autostrada, bello ma molto ampio senza tornanti, e la velocità media è sempre elevata. Arrivati in Francia cominciano a vedersi tanti turisti, molti motociclisti soprattutto non italiani, e malgrado Briançon sia molto bella, dato il casino decidiamo di proseguire oltre. Alla fine essendo ora di pranzo, decidiamo di fermarci più avanti per il classico dei McMenù. Essendo il primo giorno non rischiamo subito la cucina francese. Una volta fatto il pieno di hamburger e patatine ripartiamo di slancio, e il viaggio prosegue spedito fino a destinazione senza grossi problemi, a parte un piccolo accenno di acqua che ci costringe ad infilarci le tute. Alla fine niente acqua.
Arrivati ad Aix fatichiamo un pochino a trovare il primo hotel, dato che si trova in una zona periferica, ma per fortuna il mio Iphone ci viene in soccorso e finalmente riusciamo a scaricare tutto ed accomodarci nelle comode camere. L’hotel è fuori mano ma davvero carino, anche se non ha ristorante e per la cena dobbiamo prendere le moto per andare nel centro della simpatica cittadina. Ovviamente siamo stanchi ma il centro si trova facilmente ed è a soli 10 min di moto. La cittadina si presenta carina, molto turistica e piena di gente, bancarelle e ristoranti. Ora dobbiamo cercare di approcciarne uno cercando di rischiare il meno possibile, facendo confidenza con i cibi francesi. Alla fine non ci va malissimo anche se capiamo subito che saremo costretti ad ordinare per tutto il viaggio i cosiddetti “Menù” per non farci spennare troppi euro. La menata è che ogni volta, soprattutto i primi giorni, dobbiamo consultare tutti i dizionari possibili per tentare di capire gli ingredienti e non rischiare di vederci portare cibi macrobiotici. Come prima sera può bastare e si rincasa presto a riposare le stanche membra.
La mattina seguente (8 Agosto) ci si alza abbastanza presto, e vestiti di tutto punto prendiamo le nostre bimbe e dopo aver fatto una ricca petit dejuner in centro Aix, partiamo per il primo giro della vacanza che si preannuncia interessante: gole del Vajont & C. Facciamo un po’ fatica ad uscire dal centro, tante macchine tanti turisti e strade trafficatissime, ma dopo pochi km in direzione est la strada si libera, e cominciamo a salire a nord passando per Rians, Greoux le Bains (bellissimo paesino), Riez e giù per le gole del Verdon fino alla bellissima Castellane dove ci si ferma per un giro turistico. Le strade sono fantastiche, inizialmente con curve dolci e asfalti perfetti attraverso la favolosa campagna della provenza, poi attraverso le curve mozzafiato a picco sul fiume Verdon, fino ai dintorni di Castellane dove il “circuito” diventa davvero esaltante. Sono parecchi km che sembrano disegnati da un pilota, asfalto nuovo e perfetto, curve e tornanti che invogliano ad andature davvero esaltanti, incoraggiati anche dal fatto che in Francia i motociclisti sono davvero rispettati da tutti compreso gli automobilisti, e i rischi sono davvero bassi. Il mio amico Glauco ha una buona andatura ma lui è un tranquillo e non si fa prendere più di tanto, non posso dire lo stesso per gli altri 2 soggetti. Fera sembra un bambino in un parco giochi e al grido di “A CIODO !!!” snocciola tutto il percorso in un fiato, ingarellandosi anche con un Ford Transit Rosso mezzo disfatto che pennellava le curve meglio di Shumacher (un mito!). Massimo che ha sempre percorso 2.000 km l’anno, in questa vacanza, cominciando proprio da Castellane, si è trasformato in un fanatico macinakm che non si stanca mai di dare il massimo su ogni curva. Che dire, se l’inizio si vede dal mattino … Si fa sera ma siamo davvero contenti ed esaltati, rientriamo in albergo facendo altre strade magnifiche davvero a malincuore. Capiamo subito che la decisione di trascorrere un giorno in più proprio in Provenza è stata azzeccatissima. Dopo la solita doccia rinfrescante facciamo la solita capatina ad Aix per una tranquilla cena a base di non sappiamo bene ancora cosa, chi capra, chi tartara e altre delizie francesi.
La mattina seguente (9 Agosto) decidiamo di allontanarci un pochino, e farci il parco del Mercantour . La strada è favolosa ma si sale un bel po’ di altezza rispetto al Verdon. Infatti man mano che ci avviciniamo attraversiamo paesi molto carini con paesaggi che diventano sempre più montani, dove l’erba verdissima lascia lo spazio a nude rocce ma dalla eguale bellezza. Attraverso un bel po’ di curve e tornanti arriviamo fino alla route de la Bonette, il punto stradale più alto d’europa, m.2802. Facciamo le foto di rito, tentiamo di pranzare in un rifugio ma data l’alta affluenza di turisti decidiamo di scendere un pochino fino a Barcellonette dove troviamo un onesto barettino che ci offre degli ottimi panini farciti (ovviamente baguette). L’ora si fa un pochino tarda e alla vista di nuvoloni minacciosi decidiamo di scendere fino a Nizza per poi fare l’autostrada che ci riporta ad Aix-en-Provence. Arrivati ad un bivio (che cita Castellane), diamo uno sguardo alla cartina e con gli occhi assatanati decidiamo di tornare verso lo splendido circuito fatto il giorno prima per ricalcare “A CIODO” quelle fanatastiche curve. Ce ne freghiamo dei nuvoloni e ci affidiamo alla buona sorte che ci ha fatto iniziare il viaggio senza prendere una goccia d’acqua. Dopo 50 km di curve fantastiche la buona sorte ci volta le spalle, e ben presto ci rendiamo conto di trovarci a 200 km dall’hotel, in mezzo alle Alpi più sperdute nel centro di una specie di uragano dalla violenza inaudita. In pochi minuti dopo avere indossato le tute antiacqua, comincia una raffica di fulmini che cadono vicinissimi a noi, con un rumore assordante, un vento assurdo ci scaraventa prima pioggia fortissima e poi grandine addosso a noi, e non riusciamo più a proseguire. Purtroppo siamo in mezzo al nulla e come unico riparo ci infiliamo a bordo strada attaccati ad un costone di roccia che sopra la capoccia disegna una specie di tetto che ci da un po’ di riparo almeno dalla grandine. Le macchine dietro a noi ci sfiorano con le 4 frecce e capiamo purtroppo che la situazione è davvero grave. Io che sono abbastanza abituato a trovarmi in situazioni di acqua ammetto che mi sono cagato sotto, e quando a 5 metri da noi la roccia comincia a franare violentemente cominciando ad ostruire la strada, siamo costretti a partire malgrado la tempesta per non rischiare di rimanerci sotto. Che dire, il viaggio verso l’hotel è duranto un’infinità, e anche quando la pioggia si è fatta meno insistente, abbiamo guidato sulle uova attraverso le curve scivolose e piene di detriti. Ci fermiamo a una ottantina di km dall’hotel in un paesino a toglierci le tute e a mangiare una pizza ad un chiosco, e purtroppo scopro con disappunto che la mia tuta dell’acqua non vale un cavolo, sono completamente fradicio, e l’indomani mattina bisogna lasciare Aix per la seconda tappa, Tolosa. Quindi giunti in albergo, passo un paio d’ore ad asciugare l’asciugabile con l’asciugacapelli, e tutti quanti stendiamo tutto l’abbigliamento per tutto l’hotel. Poi finalmente riusciamo a toccare l’agognato letto e ci addormentiamo in un nano secondo. Il giorno seguente ci aspetta un’altra fatica, fare fagotto e dirigersi verso Tolosa e i suoi Pirenei.
TO BE CONTINUED …































