di CAVALIER il domenica 12 settembre 2010, 6:51
Sembra abitata da api divine, Atrani, tanto è fitta di piccole case tra loro legate, celle, scale, archi, una struttura che annulla le differenze e fa di un popolo una straordinaria comunità, compatta come un suono. Dalla strada che porta ad Amalfi si può vedere la bella chiesa di San Salvatore de’ Birecto con l’ampia scalea maestosa: poi Atrani s’inerpica, sale, è una pioggia verticale, il bianco che scompare cupo, ad ogni curva di scale, nella parete che sopravanza. In alto, la chiesa di San Michele, poi la valle del Dragone: è il piccolo fiume che scorre da Scala ad Atrani, dove è stato in parte chiuso malamente sotto la superficie di una strada e quel carcere sopporta con angustia: a volte le sue acque torrentizie si ribellano come criniere di cavalli impauriti, si riversano fuori ad inondare le case. Apertesi un varco nella parte alta del paese, quelle acque tumultuose, giovedì pomeriggio, sono precipitate lungo le strette strade di Atrani annegando il respiro a chi si è trovato in quell’angoscia.
Il sig. Raffaele, il padre della ragazza dispersa, ieri lo si vedeva aggirarsi nella piazza devastata -ingombra di melma e relitti- e aveva negli occhi la più disperata delle speranze, povera ragazza, l'acqua in alcuni punti ha raggiunto il metro e mezzo di altezza.
L'importante è GIOCARE sempre, a qualsiasi età!!