Spesso infatti esistono situazioni dove il costo di gestione per un'impresa o un'azienda è più legato all'elevato numero di conteziosi o al sovraccarico del sistema giudiziario che alla reale complessità dei singoli casi. Dall'altra parte il consumatore spesso considera diseconomico affrontare un'azione giudiziaria, sostenendone i costi (si pensi alla sola consulenza tecnica di valutazione del caso da parte di professionisti) a fronte di incerti benefici.
In questo contesto nasce il principale obiettivo della conciliazione: cercare di evitare le lungaggini e i costi dell'azione giudiziaria ordinaria inducendo le parti in causa a raggiungere un accordo, anche grazie all'intervento di un soggetto terzo, il conciliatore.
E' molto importante chiarire che il conciliatore non decide della controversia, nè fa valutazioni sulle posizioni delle parti al fine di emettere un giudizio: il suo ruolo è quello di ascoltare le parti in causa e metterle in comunicazione tra loro per cercare di trovare un accordo che ponga fine alla controversia.
L'altro aspetto importante da specificare è che la conciliazione è un procedimento alternativo all'azione giudiziaria, e non sostitutivo alla stessa: le parti, infatti, se lo desiderano, possono sempre rivolgersi al giudice ordinario.
Gratuitamente in tutte le sedi delle Camere di Commercio in Italia dal 18 al 24 ottobre 2010
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