Posso confermare l'adozione di una stupenda Harley Davidson Street Bob - motore Evo Big Twin 96 pollici.
Grazie alla tenuta del valore della MTS, ho adottato una FXDB Street Bob usata con pochi km (10.000) tenuta maniacalmente da Harley Davidson Bergamo che mi stanno già finendo di personalizzare come ho richiesto. Non solo, ho messo pure via dei bei soldi (che servivano).

La moto di serie è come nella foto sopra.
Le modifiche che stanno apportando sono:
1) via il manubrio ape-hanger da 25cm (alto), sostituito da una manubrio tradizionale, un Diamond Black di serie sulla serie Sportster R.
2) via gli scarichi di serie, sostituiti da una coppia di Vance & Himes Shortshot neri, dotati di doppio Db-Killer (il 96 pollici è improponibile con scarichi aperti).
La moto è già dotata di sella e pedane per il passeggero (ovviamente asportabile, nasce monoposto) e borsa laterale in pelle HD.
Mi verrà consegnata, come tradizione HD, tagliandata, garantita 12 mesi e con il pieno di carburante.
1.600cc, 300kg, 71cv alla ruota.
Martedì ci ho fatto 200km, se tutto procede come spero qs weekend me ne vado a zonzo con la mia compagna (anche lei su HD - una 883R che ho trovato a Bologna la scorsa estate).
Sensazione di guida stupenda, girellare con quel 1.600 tra le gambe è eccezionale.
E aveva ragione Carlo Talamo.
''C’è una motocicletta che se ne frega delle mode, e dagli altri non ha copiato niente. E’ in giro da cent’anni. Ma non è cambiata cento volte. Ha due cilindri e un carburatore e poche valvole e pochi pezzi per restare una motocicletta, per durare nel tempo. C’è un motore che vibra e che vive, che è vero, che non divide nulla con la tecnologia spaziale. C’è ancora qualcuno che misura la leggenda in secoli e non in secondi, c’è un sistema di essere felici a 30 all’ora, c’è un modo di andare in motocicletta senza sfidare il mondo intero, ci sono spazi che vale la pena ancora di vedere al rallentatore, senza record casello-casello, senza duecentosettanta all’ora, senza spaccare una gomma in mille chilometri, c’è una motocicletta che non batterà limiti di accelerazione, che ha sconfitto tutti gli attacchi. Una motocicletta che può girare senza il nome sul serbatoio e senza essere scambiata per qualcun altro. Sono ancora in giro per il mondo e per l’Italia, quelle belle motociclette semplici, sane, robuste, figlie del cuore e non del computer. Quelle motociclette alle quali voglio bene.''Se ho appeso il casco al chiodo? Quello integrale sì.
