di dallemark il domenica 10 maggio 2015, 21:50
ECCO...da Moto.it
300 chilometri per una folgorazione
Proviamo la nuova XR sulle strade di montagna che si snodano alle spalle di Barcellona, un giro di circa 300 km con poca autostrada, giusto per spremere un po' le marce alte su lunghi curvoni, e una serie infinita di curve da far perdere l'orientamento e da saziare il più insaziabile dei motociclisti.
Buona ergonomia in sella, braccia rilassate ma attive, una piacevole sensazione di controllo. Il quattro cilindri ha un suono secco ed energico, è solo un po' rumoroso l'innesto della prima e poi via.
Le moto del test sono full optional, pacchetti Dynamic e Touring inclusi a eccezione del cavalletto centrale e degli attacchi per borse e top case. Per cui ci sono il controllo di trazione dinamico, l'ABS attivo in curva, le sospensioni semi attive ESA, le mappe aggiuntive e il cambio quick shift con funzione anche in scalata: una dotazione che manca su tante iper sportive da pista. Partiamo con mappa road e sospensioni con taratura road.
La maneggevolezza non manca, nonostante l'interasse, e il manubrio ampio dà una bella mano nel misto stretto. L'avantreno chiude bene e in una sincopata sequenza di svolte l'inerzia di sterzo è minima
La ventina di chili in più rispetto alla S 1000 R, il baricentro più alto e il serbatoio pieno danno inizialmente una sensazione di sottosterzo imboccando le prime curve di passo allegro. In realtà la maneggevolezza non manca, nonostante l'interasse abbondante, e il manubrio ampio dà una bella mano nel misto stretto. L'avantreno chiude bene e in una sincopata sequenza di svolte l'inerzia di sterzo è davvero minima. La frenata vanta una bella modulabilità d'intervento e l'ABS è veramente poco invasivo. Insomma basta davvero poco per ritrovarsi a sorridere compiaciuti sotto la visiera. Non è tanto la reattività di guida a stupire, la stessa S 1000 R è decisamente più rapida in inserimento, a fare effetto è piuttosto il trovare doti dinamiche così sportive su una moto concepita per viaggiare comodamente oltre che per dare gas e piegare. Anche la 1200 GS, lo sappiamo bene, è capace di sorprendere nel guidato, ma qui ci sono sospensioni meno lunghe e più controllate, altri pneumatici (gli ottimi Pirelli Diablo Rosso II) e una frenata più decisa, ci sono 35 cavalli in più e una decina di chili di peso in meno.
Un motore favoloso
Il quattro cilindri è il vero protagonista della XR, ha carattere e prestazioni veramente sportive. Sa essere dolce o violento. Consente di riprendere da meno di 1.500 in sesta marcia, ovvero appena 35 orari, senza esitazioni e andando via lisci come sul velluto. La frizione - la leva è lontana per chi ha le mani piccole - si dosa facilmente e si fa inversione in poco spazio, con il motore appena sopra il minimo. Il ride by wire ha un'ottima taratura non ha brutti effetti on-off e l'erogazione è veramente fluida considerato che si ha per le mani un motore fortemente super quadro. A 4.500 giri c'è il primo picco di coppia che fa capire la forza di questo motore e a 6.500 l'accelerazione ha un bell'incremento di spinta, che si protrae fin quasi 10.000 giri. In allungo si arriva al taglio del limitatore a quota 12.000 e cambiando a quel regime si leggono sul tachimetro i 125 orari in prima, i 160 in seconda e i 190 in terza; la velocità massima è dell'ordine dei 250 orari. C'è inoltre così tanta elasticità che nel misto basta mettere la quinta e dimenticarsi delle altre marce per andare via spediti giocando con la spinta della coppia e facendo – come si dice - tanta strada. Nel nostro giro, fatto quasi sempre senza risparmiare l'acceleratore, il consumo medio è stato di 14,5 km/litro.
La mappa Dynamic ha una risposta dell'acceleratore appena più pronta rispetto alla road e una rumorosità di scarico vivacizzata dagli scoppiettii quando si scala senza frizione (con il dispositivo HP Pro montato). Ma, in fin dei conti, la mappa migliore anche andando via veloci crediamo sia la road.
Il parabrezza offre un riparo molto buono fino ai 150 orari, e se non basta lo si può sollevare manualmente di 70 mm grazie a una pratica regolazione basculante: rimane in posizione più verticale ma non peggiore le turbolenze, tanto da riparare il casco anche a velocità decisamente elevate. Le spalle restano un po' esposte, mentre serbatoio e paramani – forniti in optional – proteggono bene dall'aria. Ci manca una verifica con la temperatura estiva, ma di calore dal motore pare non arrivarne molto.
Il pelo nell'uovo
Tutto perfetto? Quasi tutto. Se sono effettivamente poco fastidiose le vibrazioni, avvertibili su manubrio e pedane soprattutto fra i 5.000 e i 5.500 giri (ovvero fra i 100 e i 120 orari in sesta marcia), meno convincente è il lavoro del mono posteriore quando si comincia a spingere. Perlomeno nel caso dell'equipaggiamento ESA che abbiamo potuto provare. Nella regolazione road, avvallamenti e sconnessioni sembrano irrigidire troppo il lavoro di compressione mentre l'estensione si è rivelata un po' rapida. Si avverte insomma il retrotreno spingere in su. La regolazione Dynamic è sicuramente più adatta a controllare i cambi di direzione, ma bisogna trovarsi su un asfalto perfettamente in ordine, condizione rara sulle nostre strade. Mancherebbe anche un mappatura touring, che c'è su altri modelli, ma evidentemente in BMW hanno voluto caratterizzare la XR in senso sportivo. D'altra parte chi non sente il fascino dei motori potenti trova interessanti alternative senza cambiare concessionaria, dalla GS alla nuova RS. Per tutti gli altri, ora c'è una “sport adventure” in più.
la moto fa bene al corpo e alla mente

