di RobArenzano il giovedì 16 luglio 2009, 16:11
Io mi sono iscritto a questo forum molto tempo dopo l'incidente di Cicito. non sapevo nulla di lui.
Avevo notato, certo, la scrittina "dedicato a Cicito" e non era difficile immaginare che fosse un tributo ad un amico scomparso.
Eppure non ero mai andato a vedere.
Sono fatto così: la morte mi fa venire i brividi. Mi commuove. Mi fa pensare. Cerco di non pensarci troppo.
Non credo di essere uno che ha grande paura di morire, ma ho una gran paura di lasciare sola mia moglie Annamaria e i miei due bambini, tanto desiderati e finalmente - dopo una gravidanza totale di 7 anni - adottati in Colombia.
Dicevo, non ho veramente paura di morire, ma ho da sempre la sensazione della provvisorietà del nostro stare su questa terra.
Amo la moto, tantissimo. I miei genitori non mi hanno mai voluto comprare il motorino, proprio perché choccati da tanti ragazzi che si ammazzavano sulle strade. Il mio desiderio l'ho poi soddisfatto a 27 anni, con un vecchio PX, presto sostituiti con una Yamaha XT600.
La amo e la temo, come solo chi si è avvicinato alla moto da adulto, dopo 10 anni di guida su 4 ruote, può temerla.
Non ho mai avuto incidenti (anche perché sono un fermone), ma ho paura ogni giorno.
Alla fine, dopo mesi di permanenza, oggi ho avuto una giornata fiacca sul lavoro e sono andato a vedere il topic su Cicito.
E me lo sono letto tutto, parola per parola, intervento dopo intervento.
E minuto dopo minuto mi pareva di conoscere questo ragazzo. E' l'incantesimo della rete, questo strano liquido in cui le distanze, nel tempo e nello spazio, si annullano.
E ho sofferto, avevo il groppo in gola, la pelle d'oca.
Beh, tutto qui. Solo un saluto per lui che non c'è più e un abbraccio ai suoi amici veri, quelli che l'hanno conosciuto.
Io stasera andrò ancora più da fermone, per tornare a casa con le magliettine di Sara nel sacchetto.
E scusate il ritardo
Roby